Fluidi refrigeranti Naturali

I refrigeranti naturali sono l’alternativa verde ai Freon, forti di un bassissimo impatto ambientale. Con valori minimi di ODP (Ozone Depletion Potential) e GWP (Global Warming Potential) sono rispettosi dello strato di ozono atmosferico e contribuiscono al riscaldamento globale al di sotto dei limiti stabiliti dal protocollo di Kyoto.

I refrigeranti naturali, in quanto gas naturali rientrano nel Savoir-faire più ampio di SOL, specializzata nella gestione di gas ad alta pressione, eventualmente tossici o infiammabili.

I refrigeranti naturali si dividono in tre famiglie:

Ammoniaca (R717)

L’ammoniaca è un refrigerante naturale, noto per le altissime performances nei cicli frigoriferi.

È utilizzata nell’industria della refrigerazione sin dagli anni ’30 del secolo scorso, caratterizzata da un punto di ebollizione molto basso e da un alto coefficiente di efficienza energetica, legato prevalentemente ad un calore latente di evaporazione molto alto.

In contrasto alle ottime proprietà refrigeranti, l’ammoniaca è tossica per l’uomo ed infiammabile, oltre che non compatibile con i circuiti in rame. Per sopperire a tali problematiche si è fatto ricorso ad impianti a fluido secondario, evitando quindi l’espansione diretta, in associazione con acqua glicolata o anidride carbonica. La complessità di questi impianti porta all’utilizzo dell’ammoniaca in impianti industriali di grandi dimensioni oppure nei supermercati e negli impianti sportivi.

Anidride carbonica R744

L’anidride carbonica è il riferimento di calcolo in termini di GWP e pertanto è estremamente rispettosa dell’ambiente in termini di riscaldamento globale ed ha impatto zero sullo strato di Ozono, in passato utilizzata in maniera estensiva fino all’avvento dei CFC e HCFC.

Le caratteristiche proprie dell’anidride carbonica, oltre alle buone proprietà di trasmissione del calore, risiedono in un’elevata capacità frigorifera volumetrica, che permettono l’utilizzo di compressori di piccola cilindrata, e in un’ottima efficienza termodinamica alle basse e medie temperature. La peculiarità dell’anidride carbonica rispetto agli altri refrigeranti consiste nel fatto che sono necessari degli impianti progettati ad hoc per far fronte al caratteristico diagramma di stato (P/T).

Non è tossica, non è infiammabile, non è soggetta ad alcun brevetto e non sono presenti limitazioni d’uso in tutto il mondo, questi fattori rendono i costi di produzione e distribuzione contenuti in confronto agli altri gas refrigeranti.

Idrocarburi

Come l’ammoniaca, gli idrocarburi erano largamente diffusi sino all’entrata in commercio dei CFC e HCFC, sia in ambito domestico sia in ambito industriale. Oggi ritornano di forte interesse in quanto, non contenendo né fluoro né cloro, sono rispettosi dell’ambiente: la quasi totalità dei dispositivi di refrigerazione domestica attualmente sul mercato è alimentata con idrocarburi.

L’utilizzo d’idrocarburi per la refrigerazione porta il grande vantaggio, oltre alle ottime proprietà di trasporto del calore, di poter utilizzare oli minerali, e quindi evitare i problemi connessi all’umidità legati all’utilizzo di lubrificanti sintetici.

La pericolosità degli impianti funzionanti con idrocarburi è ad oggi molto bassa, grazie al ridotto quantitativo di HC presente nei dispositivi, e alle disposizioni della normativa EN378.

 

Tabella applicazioni

Codice ASHRAE

Condizionamento

Refrigerazione commerciale

Refrigerazione industriale

Pompe di calore

Chillers

Trasporti refrigerati

R717 Ammoniaca

 

 

 

 

R744 Anidride carbonica

 

 

HC

R32 Difluorometano

R290 Propano

R600 Normal-Butano

R600A Iso-Butano

R-E170A Dimetietere

R170 Etano

 

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